Jūkendō

Jūkendō (銃剣道?) è l’arte marziale giapponese del combattimento con la baionetta, viene spesso paragonata al kendo, anche se si usano baionette invece che spade. Le tecniche di Jūkendō sono basate sul sojutsu (combattimento con la lancia) o su tecniche con baionetta risalenti al 17° secolo, periodo in cui vennero introdotte le armi da fuoco in Giappone.
Durante il Periodo Meiji le tecniche giapponesi di combattimento con la baionetta vennero consolidate in un sistema chiamato jukenjitsu e insegnate all’accademia militare Toyama in Tokio. Morihei Ueshiba , fondatore dell’aikido, si addestrò nel jukenjitsu ed incorporò alcune di queste arti nella sua specialità. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la pratica del jukenjitsu fu vietata dagli alleati e solo successivamente ritornò nella forma moderna del Jūkendō. Nel 1952 fu fondata la Federazione Amatoriale Giapponese di Jūkendō mentre le restanti federazioni furono fondate nell’aprile del 1956.
Il Jūkendō moderno utilizza il mokujū, una replica in legno di un fucile su cui è innestata una baionetta smussata in punta. Questa arte viene praticata sia dal personale militare giapponese che da civili. La formazione comprende modelli di kata, esercitazioni tra due persone e incontri competitivi con l’uso di mokujū e speciali armature protettive. Le principali aree considerate obiettivi da colpire sono il cuore, la gola e il lato inferiore sinistro dell’avversario.