Setsuka gaiden

Shorinji Kempo

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view post Posted on 4/8/2017, 13:43

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Lo Shorinji Kempo (少林寺拳法) è un'arte marziale nata ufficialmente nel 1947 a opera del giapponese Doshin So[ (宗道臣, 1911-1980) – a cui è succeduta la figlia Yūki So – che fondò il tempio principale (tuttora esistente) a Tadotsu, cittadina della prefettura di Kagawa, nell'isola di Shikoku (una delle quattro isole principali dell'arcipelago giapponese).

Lo Shorinji Kempo è uno stile non agonistico, basato sull'unione di insegnamenti filosofici e tecnici; entrambe le componenti mirano allo sviluppo di individui abili nell'autodifesa, in buona salute e capaci di collaborare tra loro, con lo scopo di migliorare se stessi tecnicamente e caratterialmente. Il praticante viene chiamato kenshi (拳士).

L'emblema della disciplina è il so-en (due cerchi sovrapposti che simboleggiano armonia e coesione),introdotto nel 2005 in sostituzione dell'ura manji (la svastica buddista, rimossa a causa dell'accezione negativa acquisita da quest'ultima in Occidente).

Storia della disciplina

L'odierno Shorinji Kempo è nato in tempi relativamente recenti, ma ha origini antiche: deriva dallo Shaolinquan, insieme di stili frutto degli insegnamenti di Bodhidharma, un monaco buddhista indiano che esportò in Cina, intorno al 520 d.C. le proprie conoscenze marziali. È possibile che Bodhidharma sia stato a sua volta influenzato dal Pancrazio, stile diffuso in India nel IV secolo a.C. dalle truppe di Alessandro Magno.

Doshin So, stabilitosi in Manciuria all'età di 18 anni, studiò numerosi stili cinesi con eccellenti risultati; rimpatriato nel 1946,[10] avvertì la necessità di contribuire al risollevamento di un Giappone devastato dalla seconda guerra mondiale, ed ebbe l'intuizione di realizzare un sistema educativo, basato su quanto aveva appreso in Cina, che svolgesse una funzione spirituale attraverso le tecniche marziali.

Dopo essersi sviluppata in Giappone, la disciplina iniziò a diffondersi nel resto del mondo nella seconda metà degli anni sessanta. Giunse in Italia nel 1973, ma venne riconosciuta ufficialmente nel 1977, per opera del Sensei Masaki Maehara, che istruì i primi allievi italiani che sarebbero diventati i pionieri dello Shorinji Kempo in Italia e i fondatori della Federazione Italiana Shorinji Kempo (F.I.S.K.), costituita nel maggio del 1995.

Fondamenti tecnici e filosofici

Da un punto di vista tecnico, lo Shorinji Kempo prevede un vasto repertorio di atemi, comprensivo di pugni, calci e parate, che si possono racchiudere nella categoria Goho (tecniche "dure"); è previsto anche l'utilizzo di tecniche "morbide" (svincoli, leve, torsioni e proiezioni), categorizzate come Juho. Per un'efficace forma di autodifesa, queste tecniche devono essere combinate tra loro, al fine di realizzare un unico sistema, completo e versatile.

Lo Shorinji Kempo riconosce inoltre numerosi punti vitali del corpo umano, lo studio dei quali (Seiho) è utile sia per applicare correttamente le tecniche, sia per dare una mano a un compagno in caso di lievi infortuni.

L'approccio filosofico alla disciplina, mutuato dal Buddhismo Zen, è altrettanto significativo: alcune delle norme di comportamento più ricorrenti sono la priorità della difesa rispetto all'attacco, l'armonia tra corpo e mente, l'importanza di una pratica collaborativa e il rifiuto della violenza.

da Wikipedia
 
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